Il mito di Fáfnir e della pregiata spada Gramr (completamente guarito, grazie Idan Grunberg per le magnifiche foto)
Ho avuto il piacere di tatuare Bella, che ringrazio tanto per non essersi fatta scoraggiare dai mille imprevisti e dalle quarantene di quest'anno e essere venuta da Bologna per me.
Questo pezzo è il frutto di una collaborazione tra noi iniziata prima del lockdown che mi ha fatto enormemente piacere.
Rappresenta il mito di Fáfnir e della spada Gramr, per farlo abbiamo preso elementi storici in stile Urnes e li abbiamo ridisegnati in chiave moderna, sempre confrontandoci con la prospettiva di creare un progetto personale, fatto su misura per lei.
Figlio del re nano Hreiðmarr e fratello di Reginn e Ótr, nella Saga dei Völsungar Fáfnir era un nano coraggioso e forte, il più forte dei tre figli di Hreiðmarr.
Faceva la guardia alla dimora di suo padre, costruita completamente in oro e gemme preziose.
La storia di Fáfnir viene raccontata da suo fratello Reginn al figlio adottivo Sigfrido (Sigurd): dopo che Loki uccise per sbaglio Ótr, Hreiðmarr ricevette l'anello di Andvari dal dio per rimediare alla perdita del figlio. Fáfnir, saputo dell'anello magico, Andvaranautr, uccise il padre per impossessarsene, senza dividere le ricchezze del padre col fratello Reginn che aveva partecipato all'omicidio.
Trasformatosi in drago (simbolo di avidità), nascose il proprio tesoro in una caverna nella foresta; venne poi ucciso da Sigfrido, munito della pregiata spada Gramr.
Nella mitologia norrena Gramr era il nome della spada che Sigfrido usò per uccidere il drago Fáfnir.
Originariamente apparteneva a suo padre, Sigmund, che la ricevette nel palazzo di suo padre, Völsung, dopo averla estratta da un ceppo nel quale Odino l'aveva conficcata e da cui nessun altro avrebbe potuto estrarla.
La spada fu distrutta e, dopo essere stata riforgiata, era in grado di spaccare un'incudine a metà.
Al termine della saga, non si conosce il destino di questa spada.

